L'IMPORTANZA DEL MANICO NEL SUONO DELLA CHITARRA
Sul manico viaggia il 70% della vibrazione della corda. Essendo però il manico molto più piccolo del corpo (ha infatti una massa mediamente 10/12 volte inferiore), il manico vibra e supporta la vibrazione delle corde in misura
molto maggiore e per questo l'influenza del manico sul suono della chitarra e del basso elettrico
è notevolmente maggiore di quella del corpo stesso.
Ecco perché la scelta del legno di cui è composto
il manico, il suo spessore, la sua tendenza a risuonare,
la sua densità specifica, il tipo di truss rod impiegato, tipo di installazione del truss rod, forma e costruzione della paletta, etc, sono fattori
che hanno un impatto determinante sul suono dello strumento.
Tra le proprietà fisiche del legno che più ci interessano per il suono ci sono:
-
la rigidità (coefficiente di elasticità lungo la venatura) che interessa molto la
la costruzione di strumenti dotati di tavola armonica, come violini e chitarra acustica, -
densità del legno (per cui coefficiente di propagazione del suono al suo interno),
- fattore di frizione interna (l'attitudine di un materiale - nel nostro caso il legno - a smorzare l'energia applicata),
- metodologia di installazione del truss rod installato,
- tipo di truss rod installato,
- la stagionatura del legno che compone il manico.
L'acero è, tra i legni utilizzati nella costruzione della chitarra elettrica, quello che fornisce il rapporto migliore
tra rigidità e densità.
Tra i migliori legni utilizzati in liuteria in quanto a propagazione del suono, l'acero è superato solo dall'abete rosso che viene
utilizzato per la costruzione delle tavole armoniche dei violini e delle chitarre acustiche. L'abete però non è altrettanto
rigido e per cui non può essere utilizzato per la costruzione di manici.