LA SELEZIONE DEL LEGNO
La selezione del tipo di legno col
quale è costruito uno strumento elettrico, specialmente il manico, è un fattore in grado di influenzare profondamente il suono e il sustain.
Nel tempo sono stati sperimentati ed impiegati per la costruzione delle chitarra elettrica diversi tipi di materiale ma il legno rimane comunque il più accettato
e diffuso e l'unico che, per varietà di materiali a disposizione e risonanza, ci permette di "tarare"
il suono a nostro piacimento.
Anche lo strumento elettrico ha perciò una sua risonanza che ne influenza il suono una volta amplificato, al punto che è possibile prevedere come suonerà
uno strumento elettrico suonandolo da spento.
Un metodo consigliato dal super turnista americano Carl Verheyen, consiste nel suonare la corda si (chitarra) e sol (basso) quando lo strumento è ancora appeso al muro e contemporaneamente "saggiarne"
la vibrazione appoggiando la mano sulla parte inferiore del body. Più la vibrazione del legno sarà accentuata, maggiori saranno le probabilità di essere di fronte ad uno strumento di qualità.
Se il suono risulterà ricco di volume e di sustain potremo essere certi che lo strumento, una volta elettrificato, suonerà di conseguenza.
(Supertramp, Bee Gees, Dolly Parton, ecc), mostra come verificare la
risonanza di uno strumento montato.
Tra le essenze più diffuse nelle costruzione di strumenti elettrici troviamo:
acero, frassino,
ontano
, tiglio, ebano,
mogano e palissandro.
Molte chitarre industriali di fabbricazione più recente vengono costruite
impiegando legni più economici e meno densi come pioppo e betulla. Queste essenze offrendo però meno resistenza
alla deformazione, tendono a cedere nei punti di forte stress come per esempio in corrispondenza
del punto di inserimento dei piloni del tremolo, causando problemi seri di funzionalità.