LA TASTIERA DELLA CHITARRA ELETTRICA
La chitarra elettrica industriale nasce nel 1954 con tastiera in
acero per mano
di Leo Fender. L'acero viene successivamente sostituito nel 1959, sembrerebbe per motivi
di marketing, ("The Fender Stratocaster - A.R.Duchossoir.") con il palissandro indiano.
Leo Fender si rese presto conto che l'introduzione del palissandro aveva ridotto
la stabilità del manico, il quale in origine era costituito da un unico pezzo di acero, e che il palissandro cambiava il suono dello strumento rendendolo più cupo e meno risonante.
Fender ridusse perciò progressivamente lo spessore del palissandro fino
al livello di un'impiallacciatura, salvo reintrodurre nel 1965 la tastiera in acero come optional. La fender reintrodusse e poi definitivamente l'acero nel 1969 fornendo la tastiera in palissandro come opzionale.
Questa curva di cambi che pochi conoscono, ci dice molto sull'attenzione che va posta nella selezione
del legno della tastiera al fine di preservare al massimo il suono e la stabilità dell'acero di cui è composto il manico.
truss rod era inserito dal retro e poi coperto con una striscia di noce.
Più tardi venne introdotta la tastiera in palissandro.
di 3mm. L'acero venne reintrodotto definitivamente nel 1970.
I legni più utilizzati per la tastiera sono:
- l'acero,
- l'acero occhiolinato,
- palissandro indiano,
- palissandro brasiliano,
- pau ferro,
- ebano.
Occasionalmente vediamo utilizzare anche amarante, bubinga e wenge.
La realizzazione dei tagli (slot) sulla tastiera avviene mediante l'utilizzo
di macchinari a controllo numerico la cui possibilità di errore non supera il centesimo di millimetro.
Dopo l'inserimento dei tasti,
che avviene con una speciale pressa o tramite martello, gli stessi vengono rettificati a mano, arrotondati e lucidati per assicurare il massimo comfort sulla
tastiera.
per assicurare il massimo comfort sulla tastiera.
SUONO
I fattori che determinano l'influenza del suono del legno utilizzato per la tastiera sulla
chitarra elettrica sono molteplici e tutti hanno origine dall'apporto che il legno aggiunto
fornisce all'intera struttura del manico, sia in termini di rigidità che di timbrica.
Timbricamente e a livello di stabilità, il miglior legno sia per il manico che per la tastiera è l'acero; incontriamo però spesso anche palissandro e ebano. Questi due legni resistono meglio all'usura rispetto all'acero, il quale è protetto da un sottile strato di vernice che col tempo può consumarsi.
Il palissandro (e le sue derivazioni palissandro Brazil, pau ferro, ecc.) è un legno oleoso che tende ad attutire leggermente gli acuti arrotondando la parte alta del suono e togliendo una piccola percentuale di volume allo strumento.
L'ebano è un legno più denso e pesante del palissandro caratterizzato da un volume ancora minore di quello del palissandro, ma in grado di conferire allo strumento un pizzico di sustain in più.
Il mio suggerimento è tenere questi due legni il meno spessi possibile per lasciare suono all'acero.
STABILITA'
La struttura della tastiera e la modalità con cui viene costruita giocano un ruolo cruciale per la stabilità del manico.
Se non si tratta di acero, è consigliabile tenere lo spessore della tastiera il più ridotto possibile per lasciare suono all'acero e tagliare gli slot dei tasti il più possibile di misura per il tasto utilizzato, per mantenere il manico stabile.
Durante il corso di liuteria individuale Frudua di costruzione chitarra elettrica, dedichiamo con l'allievo una parte molto importante a tutta la costruzione della tastiera.
Questa parte è una delle più cruciali in assoluto sia per il suono che per la velocità di esecuzione e il comfort della tastiera.