MANICO BOLT ON
Il manico avvitato al body acquisisce una grande diffusione all'inizio degli anni 50 grazie a Leo Fender, che utilizza questa soluzione come standard per la sua facile adattabilità alla produzione di massa della Telecaster e del Precision bass.
Il manico bolt on è fissato al corpo con 4 o più viti le quali possono essere avvitate direttamente nel legno o a dei controfiletti a loro volta annegati nel manico.
Le viti possono posare su una piastra rettangolare o su una serie di boccole realizzate appositamente.
Questa soluzione permette di rimuovere e sostituire facilmente il manico
nel caso esso si rompa o diventi difettoso e permette di costruire il body
in un unico pezzo.
Un particolare cura richiede però il giunto manico corpo che gioca un ruolo determinante nella trasmissione dal suono tra manico e body.
Per quest sugli strumenti "bolt on" è importante utilizzare
legni selezionati, stagionati
e intonati tra di loro.
In questo caso allora otterremo dal manico avvitato uno strumento
straordinario, dotato di un volume e di un'articolazione del suono,
sustain e armonici decisamente superiori.
della chitarre e del basso elettrico.
La sonorità leggermente "grezza" del bolt on, che è poi il marchio di fabbrica di
acero per il manico,
e alder (ontano) per il body e pickup single coil, si è così ormai radicata nell'idea
del suono "vintage" che molto difficilmente subirà variazioni nel tempo
a favore di altre soluzioni "ibride".
Per ciò che concerne l'indiscutibile maggior facilità di accesso agli ultimi tasti di altre soluzioni come il neck through, questa è stata risolta
da numerosi costruttori sul metodo "bolt on" scontornando il "tacco"(contoured neck heel) della chitarra,
il punto sul retro del corpo dove il manico si innesta al corpo.